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Nord Stream 2, la Corte Ue ammette il ricorso di Gazprom

News internazionali
9 ottobre 2021

Arriva nel bel mezzo della crisi del gas un importante punto a favore della Russia nell’interminabile vicenda del gasdotto Nord Stream 2. L’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione europea Michal Bobek ha infatti ribaltato la sentenza del Tribunale Ue, che l’anno scorso aveva dichiarato irricevibili i ricorsi della società Nord Stream 2 AG contro la direttiva 2019/692 che ha esteso le regole del mercato interno del gas alle condotte che hanno origine in Paesi terzi. Secondo Bobek, la società interamente controllata da Gazprom può impugnare dinanzi ai giudici dell’Unione la direttiva 2019/692, che “ha inciso soltanto sul gasdotto Nord Stream 2, la cui costruzione, al momento dell’adozione di tale atto giuridico, non soltanto aveva avuto inizio, ma aveva raggiunto uno stadio molto avanzato”. Al riguardo, l’avvocato generale sottolinea che “a differenza di progetti passati e futuri comparabili, il Nord Stream 2 non ha potuto beneficiare di alcuna deroga alle disposizioni della direttiva sul gas, il che lo colloca in una posizione unica rispetto a tali progetti e alla stessa direttiva”. Nelle sue conclusioni l’avvocato generale sostiene infine che il Tribunale abbia erroneamente ordinato lo stralcio dal fascicolo di due documenti prodotti come elementi di prova da Nord Stream 2 AG. Nord Stream 2 AG è dunque “legittimata ad impugnare la direttiva”, anche se l’avvocato generale non entra nel merito del ricorso per l’annullamento della direttiva perché “lo stato degli atti non consenta alla Corte di statuire in via definitiva”. Di qui la richiesta di rinviare nuovamente la causa al Tribunale.

  Fonte: Quotidiano Energia