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Caro energia, taglia bollette Spagna minaccia le rinnovabili in market parity

News internazionali
17 settembre 2021

La legge varata martedì dal governo spagnolo per limitare gli aumenti delle bollette non solo ha provocato in queste ore forti cali in borsa dei grandi operatori energetici, ma colpisce duramente una buona parte delle rinnovabili del Paese, quelle che vendono l'energia sulla base di contratti bilaterali Ppa. Lo stanno denunciando in queste ore gli operatori del settore. Il decreto, come in parte annunciato dal governo alla vigilia dell'emanazione, contiene diverse misure tra cui il quasi azzeramento fino a fine anno dell'imposta speciale sull'energia elettrica (dal 5,11% a 0,5%); l'incremento da 1,1 a 2 miliardi dei ricavi delle aste dei permessi di emissioni di CO2 che verranno girati a beneficio dei consumatori nel 202; l'obbligo per gli operatori dominanti Endesa (Enel) e Iberdrola di vendere all'asta ai venditori indipendenti di energia un 25% circa della propria produzione nucleare e idroelettrica con contratti almeno annuali; l'introduzione di un quantitativo minimo vitale di energia fornita per i clienti vulnerabili beneficiari di bonus sociale; e a una proroga fino a fine anno della sospensione dell'imposta sulla generazione di energia già stabilita a luglio. Le misure hanno trascinato al ribasso i titoli di Enel, Naturgy, Acciona e Iberdrola. Il decreto infatti esclude dalla sovrattassa solo gli impianti da rinnovabili incentivati, quelli sotto i 10 MW di capacità e tutti gli impianti che si trovano sulle isole. Includendo quindi tra i soggetti colpiti tutti gli impianti sopra i 10 MW in market parity, ossia senza incentivi, (in tutto circa 12 GW in tutto il paese) e tra questi anche i circa 7-8 GW con contratti Ppa, che prevedono un prezzo di vendita inferiore, in molti casi di parecchio rispetto ai 170 €/MWh della borsa elettrica di questi giorni, col rischio perfino di dover versare più di quanto incassano.

Fonte: Staffetta Quotidiana