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Energia, l’industria non si ferma la domanda sale dell’11,4% sul 2019

News nazionali
10 gennaio 2021

Cresce la domanda di energia da parte dell’industria. A leggere i dati a disposizione di Terna, l’economia italiana potrebbe non apparire in difficoltà per le conseguenze della pandemia. A dicembre, la domanda di energia elettrica da parte delle imprese energivore è salita per il terzo mese consecutivo. Una crescita costante che rispetto a novembre è aumentata dello 0,4%. Ma il balzo è ancora più significativo se si paragonano i numeri dell’ultimo mese con lo stesso periodo di un anno fa. In questo caso, si tratta di un +11,4%. È l’industria manifatturiera ad essersi rivelata particolarmente resiliente, con la crescita trainata soprattutto dai comparti della siderurgia (+23,3%) e della meccanica (+7%), ma il segno più riguarda anche tutti i settori che sono caratterizzati da grandi consumi di energia (dalla chimica ai cementifici, dagli alimentari alla ceramica). L’unico segno negativo per il mese di dicembre è arrivato dal settore dei materiali da costruzione (-2,1%). Il settore industriale ha saputo quindi reagire con prontezza dopo la prima fase di lockdown. Non lo dimostrano solo i dati dei consumi elettrici, ma anche quelli relativi alla domanda di gas naturale. È vero che il 2020 si è chiuso in discesa, ma il calo pesa tutto sui primi mesi dell’anno. Mentre dopo l’estate si è tornati agli stessi livelli della seconda metà del 2019, permettendo un graduale recupero. Lo si è visto anche con la dinamica dei prezzi: dopo aver toccato il minimo nel maggio scorso, le quotazioni all’ingrosso sono tornate a salire fino a 16,5 euro del valore medio del mese di dicembre. Infine, alcuni dati sulla produzione legata alle fonti energetiche. A dicembre è venuta meno, anche per le scarse piogge nella prima parte dell’anno, il contributo delle fonti idroelettriche, così come c’è stato un minore apporto della produzione eolica e fotovoltaica. A compensare la domanda sono state le centrali termoelettriche, alimentate a gas naturale, che hanno visto il loro apporto salire del 14%.

Fonte: La Repubblica – Luca Pagni (pag. 25)