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Caro bollette, la dote aggiuntiva fermata a mezzo miliardo

News internazionali
3 dicembre 2021

L’Europa non si assume responsabilità sull’aumento dei prezzi del gas e dell’energia nel suo complesso. Anche ieri il Consiglio dei ministri dell’Ue che si occupano di questa materia si sono divisi su due fronti e hanno rinviato tutto alle proposte che saranno formulate dalla Commissione il prossimo 14 dicembre e alle eventuali decisioni sussunte dal summit dei leader del 16. In realtà anche in questo caso sarà difficile che l’Unione si presenti unita per concordare misure congiunte. Il fronte del nord guidato dalla Germania ha messo nero su bianco la sua contrarietà. Berlino, forte dei contratti di lungo periodo, non ha intenzione di compromettere il vantaggio. Italia, Francia, Spagna, Grecia, e Romania sono schierati sul fronte opposto. Uno stallo che al momento non promette bene. la commissaria Simson ha promesso che si discuterà anche l’ipotesi di stoccare congiuntamente riserve di gas. Ma anche su questo l’intesa appare lontana.

 

Al tavolo con i sindacati di ieri Mario Draghi si è presentato con due miliardi in più. L’aumento a 10 miliardi complessivi costituisce la misura che andrà a comporre il maxiemendamento alla legge di Bilancio all’esame ora al Senato e sulle quali è stato siglato l’accordo di maggioranza sugli 8 miliardi di tagli fiscali. I due miliardi aggiuntivi (10 mld) per la legge di Bilancio, derivano infatti dai risparmi ottenuti nel primo anno di applicazione dell’Irpef-Irap. Un tesoretto che Draghi ha voluto destinare per ridurre nel 2022 il carico contributivo che grava sulle buste paga dei lavoratori. Durante l’incontro con le sigle sindacali, Draghi ha spiegato che la manovra ha come destinatari proprio le fasce meno abbienti e in difficoltà, vale per il taglio del cuneo e anche per il caro-bollette. È opinione condivisa che la natura del rincaro del gas naturale si comprenderà solo nei primi mesi del 2022, quando si vedrà che tale rincaro sia un fenomeno contingente o duraturo.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore – Barbara Flammeri (pag. 5)