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L’inverno caldissimo dei mercati dell’energia tra ruolo della Russia e peso della finanza

News internazionali
3 dicembre 2021

L’Europa non si assume responsabilità sull’aumento dei prezzi del gas e dell’energia nel suo complesso. Anche ieri il Consiglio dei ministri dell’Ue che si occupano di questa materia si sono divisi su due fronti e hanno rinviato tutto alle proposte che saranno formulate dalla Commissione il prossimo 14 dicembre e alle eventuali decisioni sussunte dal summit dei leader del 16. In realtà anche in questo caso sarà difficile che l’Unione si presenti unita per concordare misure congiunte. Il fronte del nord guidato dalla Germania ha messo nero su bianco la sua contrarietà. Berlino, forte dei contratti di lungo periodo, non ha intenzione di compromettere il vantaggio. Italia, Francia, Spagna, Grecia, e Romania sono schierati sul fronte opposto. Uno stallo che al momento non promette bene. la commissaria Simson ha promesso che si discuterà anche l’ipotesi di stoccare congiuntamente riserve di gas. Ma anche su questo l’intesa appare lontana.

 

È difficile ammetterlo, ma dopo 20 anni di dominio incontrastato, il dio mercato nell’energia manifesta gravi problemi, tali per cui non è esagerato parlare di fallimento del mercato. Il prezzo del gas in Europa, da tre mesi oscilla intorno ai 90 euro per megawattora, contro una media del 2020 di 10 euro, mentre i costi di produzione in Italia sono 5 euro, e quello che viene dalla Russia con il trasporto arriva alla frontiera al massimo a 6 euro per megawattora. L’ammanco di offerta del gas è misurabile in scorte che sono inferiori rispetto al normale del 25%, squilibrio basso rispetto ad un balzo dei prezzi di 9 volte. La finanza si è accorta che l’Europa dipende per quasi il 40% dal gas della Russia, con una domanda che cresce, soprattutto nella generazione elettrica, dove le rinnovabili sono futuro e presente. I mercati ci chiedono un calo della domanda e presto arriverà, perché le fabbriche dal primo gennaio, con questi prezzi del gas, dell’elettricità e della Co2 non potranno permettersi di pagare aumenti di tre volte delle fatture dell’energia.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore – Davide Tabarelli (pag. 5)