L’approdo, come ribadisce Giuseppe Ricci, che guida Confindustria Energia, è una ricetta <<giusta e inclusiva>>per rispondere alle istanze produttive e occupazionali del Paese, valorizzando le soluzioni tecnologiche ambientalmente sostenibili e disponibili. Ecco perché scorrendo il manifesto tra sindacati e Confindustria energia, colpisce il pragmatismo che percorre i dieci tasselli, a cominciare dall’adozione di un “approccio olistico”, dove tutte le soluzioni utili a contribuire alla decarbonizzazione e alla transizione sono da promuovere. Occorre accelerare sulle rinnovabili ma il mix deve includere più tasselli, dal gas come fonte di transizione al biometano, dai biofuels ai sistemi di cattura, stoccaggio e riuso del carbonio, fino all’idrogeno, dove non ha importanza il colore. Gli altri assi del documento sono l’esigenza di un costo dell’energia sostenibile e competitivo almeno rispetto agli altri paesi Ue, ma anche il sostegno alla ricerca e sviluppo. Infine, la riconversione dei siti produttivi e una transizione “labour oriented” che favorisca il cambio dei modelli di produzione ma assicurando la riconversione professionale.

Fonte: Il Sole 24 Ore – Celestina Dominelli (pag. 9)