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Gas, delusione sulle forniture russe. In Europa i prezzi tornano a correre

News internazionali
9 novembre 2021

Tornano a correre i prezzi del gas in Europa, sull’onda di una rinnovata apprensione per le forniture dalla Russia. Era stato il Cremlino a risvegliare l’aspettativa di una normalizzazione dell’offerta, promettendo che dall’8 novembre ci sarebbero state maggiori esportazioni verso l’Europa, sia pure per rifornire in prima battuta gli stoccaggi di proprietà di Gazprom. Ma l’8 novembre è arrivato e i flussi non sono aumentati, né ci sono indicazioni che possano aumentare nei prossimi giorni. In un mercato che si mantiene molto volatile questo ha fatto balzare di quasi il 10% i prezzi. Da parte di Gazprom continua a non esserci alcuna violazione dei contratti. Ma nemmeno si registrano passi avanti che rassicurano sull’offerta nei mesi più freddi. Il portavoce del Cremlino ha dichiarato che non c’è nessuna violazione degli ordini di Putin di aumentare le forniture e che le decisioni sulle consegne giornaliere spettano a Gazprom. Ad alimentare l’ansia degli operatori c’è anche l’instabilità dei transiti di gas russo verso la Germania, anomalia sempre più difficile da spiegare. Il reverse flow viene spesso usato per scopi commerciali, il punto è che ormai non è più sporadico.

Fonte: Il Sole 24 Ore – Sissi Bellomo (pag. 29)