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Caro gas: finalmente l’Antitrust Ue si sveglia e raccoglie le prove contro Gazprom per le <<attività illegali>> sul prezzo

News nazionali
28 ottobre 2021

Il gruppo Gazprom è il maggiore fornitore di gas dell’Unione europea, con il 40 percento del totale. A metà luglio ha ridotto di due terzi le forniture e il prezzo del gas è salito alle stelle. Di fronte a questo scenario, dove la manipolazione del prezzo del gas è stata palese, ci sono voluti tre mesi perché l’Antitrust europeo si svegliasse e facesse il suo dovere, sia pure con molta cautela. La commissaria Kadri Simson ha annunciato che la polizia dell’Antitrust ha iniziato a raccogliere prove necessarie a dimostrare che l’impennata del prezzo possa essere attribuita “alle attività illegali di uno dei principali fornitori dell’Europa”. L’eventuale abuso di posizione dominante è sanzionabile con una multa fino al 10% del fatturato. L’avvio della procedura è stato chiesto on particolare dalla Polonia. Nell’ultima occasione, nel maggio 2018, Gazprom evitò sanzioni nella procedura di infrazione per violazione della concorrenza stipulando un accordo che prevedeva la possibilità per Polonia, paesi baltici e Bulgaria di chiedere tariffe in linea con quelle tedesche. Con un simile precedente non è possibile fare previsioni sull’esito della nuova procedura. La difesa di Gazprom si basa su due considerazioni: le forniture sono inferiori perché deve ancora completare lo stoccaggio domestico e accusa gli europei di non aver approfittato dei prezzi bassi dello scorso anno per sottoscrivere contratti di lungo termine.

Fonte: ItaliaOggi – Tino Oldani (pag. 4)