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Clima, la Conferenza di Glasgow è una corsa contro il tempo  

News nazionali
27 ottobre 2021

Alla COP26 non ci saranno né Xi Jinping né Vladimir Putin, i quali hanno deciso di far sentire la loro voce da remoto. Resta in dubbio la partecipazione del giapponese Fumio Kishida, quindi alla gran sfilata della COP26 saranno assenti i capi di Stato del primo (Cina), del quinto (Russia) e forse del quarto (Giappone) maggior inquinatore al mondo, in termini di emissioni di CO2. Le aspettative sono alte, ma l’atmosfera pre-summit di ingrigisce di giorno in giorno, tra report allarmanti e timori di fallimento. Pechino ha pubblicato il piano che dovrebbe consentirle di raggiungere il picco di emissioni prima del 2030. Per quella data, altre grandi economie puntano invece ad abbatterli i gas serra. L’Australia si è finalmente impegnata ad azzerare le emissioni nette entro il 2050, ma senza rinunciare a produrre carbone o gas. Anche l’Arabia Saudita ha adottato un target di neutralità climatica, nel 2060. Fino a qualche settimana fa, Glasgow era considerata l’ultima vera possibilità di contenere il surriscaldamento globale entro soglie di guardia. La COP26 sarà preceduta dal G20 di Roma, il 30 e 31 ottobre. Le indicazioni che ne usciranno potrebbero dare l’inerzia, nel bene o nel male, ai lavori della conferenza.

Fonte: Il Sole 24 Ore – Gianluca Di Donfrancesco (pag. 12)