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L’UE senza gas allarme scorte “Inflazione su”  

News internazionali
13 ottobre 2021

Si avvicina la stagione invernale e l’Europa è “corta” di gas naturale. A differenza degli anni scorsi, complice la crisi delle forniture che hanno fatto salire i prezzi ai massimi storici, non tutti i Paesi membri sono riusciti a reintegrare le scorte. In media siamo ai livelli più bassi degli ultimi cinque anni e questo potrebbe portare a nuovi aumenti, soprattutto in caso di un inverno anticipato, con ulteriori ricadute negative sui consumatori e le imprese. A lanciare l’allarme sulle scorte è stato Alex Wietfeld, presidente di Gas Storage Europe, il quale si è appellato ai partecipanti del mercato e alle autorità pubbliche affinché ciascuno si prenda le sue responsabilità per consentire la sicurezza degli approvvigionamenti. In questo momento in Europa abbiamo scorte reintegrate al 73%, ben 16 punti in meno rispetto alla media degli ultimi cinque anni. In grande difficoltà è l’Ucraina (scorte al 45,5%), assieme al Portogallo (54%) e Olanda (58%), ma non sono messe bene nemmeno la Germania (70%) e Spagna (74%). L’Italia, invece, è tra le punte avanzate, con una capacità di riempimento che sfiora il 90%, appena dietro alla Francia (93%), mentre l’unica che raggiunge il 100% è la Gran Bretagna. L’Italia ha una dotazione storica di depositi per le scorte di gas e da questa estate può contare sui 10 miliardi di forniture annue in più garantite dal gasdotto TAP. Nonché di un nuovo operatore di peso, dopo SNAM ed EDISON , con l’ingresso del fondo F2i che ha rilevato gli stoccaggi ceduti dal fondo Macquarie. I prezzi per l’energia, intanto, continuano a salire: in Italia il costo dell’elettricità sul mercato all’ingrosso si è impennato di un altro 12% rispetto a una settimana fa e anche la benzina ha una media sui sette giorni pari a 1,7 euro al litro.

Fonte: La Repubblica – Luca Pagni (pag. 21)