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Caro-energia, le richieste di Gas Intensive

News nazionali
8 ottobre 2021

Il costo dell’energia non è più “compatibile con l’operatività delle imprese dei settori ad elevato utilizzo di gas” e numerose aziende “sono a rischio di una sospensione forzata delle produzioni e di ricorso alla cassa integrazione”, con “situazioni in cui è a rischio la stessa continuità aziendale”. E’ l’allarme lanciato oggi da Gas Intensive, che oltre alla richiesta di un’azione comune europea già formulata il mese scorso preme adesso per “interventi immediati sul piano nazionale che possano favorire una maggiore liquidità al mercato italiano del gas naturale, allo scopo di ridurne il prezzo”. In particolare, il consorzio chiede di “riconsiderare l’utilizzo di maggiori volumi di gas nazionale per un periodo limitato alla gestione della transizione energetica”. Infine, bisogna “favorire le importazioni di gas naturale e di Gnl con misure di rimodulazione delle tariffe entry Snam per i punti di interconnessione e adeguando le regole di assegnazione nelle aste di capacità per i terminali di rigassificazione”. Il consorzio che raggruppa aziende dei settori ceramica, carta, fonderie, metalli ferrosi e non, vetro, calce e gesso ribadisce poi la necessità di azioni centralizzate a livello Ue per affrontare il caro-energia, ma avverte che “importanti interventi tra quelli in discussione, quali sono le misure relative allo sviluppo e alla gestione degli stoccaggi europei, saranno fondamentali per evitare il ripetersi di gravi crisi ma non potranno risolvere l’emergenza attuale e ridurre i rischi per la sicurezza degli approvvigionamenti per il prossimo inverno”.

Fonte: Quotidiano Energia