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L’Italia ad idrogeno la scommessa parte da sette “valley”  

News nazionali
4 ottobre 2021

L’Europa è il mercato più avanzato nello sforzo di sviluppare la nuova tecnologia dell’idrogeno e l’Italia punta ad un ruolo da protagonista. La tecnologia legata all’utilizzo dell’idrogeno consente di immagazzinare l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili così da riutilizzarla sia per i trasporti che per la produzione di energia elettrica. E saranno proprio i centri tecnologici dove si sviluppano le iniziative che vedranno la luce nei prossimi anni ad accelerare la riduzione dei costi e l’ingresso sul mercato della tecnologia dell’idrogeno. In Italia sono sette le “Hydrogen Valley” costituite o in via di formazione e collocate lungo tutta la penisola. L’idrogeno viene ricavato dal processo di elettrolisi dell’acqua, separando la molecola di idrogeno da quella di ossigeno. Ma, al momento, solo il 5% della materia prima viene ricavata usando energie rinnovabili. Per il restante 95% usando idrocarburi: nel primo caso abbiamo idrogeno verde, nel secondo viene identificato come grigio o blu, a seconda che si usi meno la tecnologia della cattura della CO2 che attenua le emissioni inquinanti. Il motivo è legato ai costi di tali operazioni: al momento l’idrogeno grigio costa 1,5 dollari al chilo, contro i 2-2,5 dollari al chilo dell’idrogeno blu, mentre per il verde si arriva a 3,5-5 dollari. Tutto ciò spinge gli investimenti, sia pubblici che privati, nella tecnologia dell’idrogeno, con l’Italia che fa la sua parte, con uno dei centri di ricerca e sviluppo già operativo in Lombardia, che riguarda i trasporti ferroviari.

Fonte: La Repubblica – Luca Pagni (pag. 24 inserto A&F)