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Cite, in Parlamento il Piano per la transizione

News nazionali
08 settembre 2021

Si parla di fusione nucleare ma anche di cattura e stoccaggio della CO2, oltre che dell'istituzione di un sistema di “carbon budget” per ciascuna attività economica: sono alcuni punti del Piano di Transizione ecologica, che è stato licenziato a fine luglio dal Cite ed è stato inviato ad agosto alle competenti commissioni parlamentari per l'approvazione definitiva. Nel documento, pubblicato ieri sul sito del Senato, è specificato che l'attuale versione del Piano “subirà periodici aggiustamenti in base alla maturazione di nuove tecnologie che si affiancheranno a quelle attuali”. Gli obiettivi a lungo termine però non cambieranno, prevedendo di raggiungere la neutralità climatica al 2050 e la riduzione del 55% delle emissioni di gas serra al 2030, in linea con gli impegni europei e i target fissati nel Pnrr. La bozza di piano si articola infatti su cinque macro-obiettivi condivisi a livello europeo. Approfondendo il tema della decarbonizzazione, il Piano prende in considerazione uno sforzo ulteriore nelle politiche di risparmio energetico, soprattutto nei settori dei trasporti e dell'edilizia, e un'elettrificazione del sistema dell'energia primaria che, in vista del raggiungimento dei target europei, dovrà superare il 50%. Passando alla mobilità sostenibile, si stratta di un “capitolo molto importante” in quanto i trasporti sono responsabili in Italia di circa il 26% delle emissioni. Con riferimento al miglioramento della qualità dell'aria, il Piano dedica un'attenzione particolare “all'impiego di biomasse e bioenergie, neutre dal punto di vista climatico ma potenzialmente dannose per la salute, e una progressiva riduzione delle emissioni del settore agricolo. Per quanto riguarda l'economia circolare, da qui al 2030 si prevedono molte iniziative, tra le quali: creare le condizioni per un mercato delle materie prime seconde competitive in termini di disponibilità, prestazioni e costi, agendo sulla normazione dei materiali, e sui criteri per togliere la qualifica di rifiuto a tali prodotti.

Fonte: Staffetta Quotidiana