Dopo il crollo di martedì, in seguito all’aumento delle scorte Usa oltre le attese del mercato, il petrolio Wti è tornato ieri a salire, pur restando sotto la soglia dei 70 dollari al barile, mentre il Brent si è portato a 71 dollari, grazie alla maggiore propensione al rischio da parte degli investitori, meno pessimisti sull’impatto della variante delta del coronavirus sulla ripresa. Il barile ha registrato comunque un -7% da inizio settimana. Il greggio Usa è aumentato di oltre il 40% da inizio anno ma è praticamente invariato da inizio giugno. Da una parte pesano i timori sul rallentamento della crescita, mentre dall’altra aumentano le tensioni in Medio oriente con l’Iran accusato di aver organizzato attacchi contro le navi cisterna. Con la nuova presidenza iraniana insediata ieri ci si attende un cambiamento significativo nella politica estera, con ripercussioni anche sul fronte petrolio.

Fonte: MF – Giorgia Costa (pag. 6)