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Tanti investimenti sull’idrogeno, ma in realtà è gas

News nazionali
14 giugno 2021

Il piano della Transizione Ecologica predisposto dal Ministro Cingolani è sostanzialmente basato sulla ristrutturazione del sistema industriale che dovrebbe riuscire a diminuire le emissioni inquinanti. La partita dell’idrogeno, ad esempio, ha un certo peso sia diretto che indiretto sul PNRR        italiano: il capitolo 3 della missione 2 del Piano prevede un investimento di 3,19 miliardi, a molti investimenti indiretti arriveranno grazie a scelte in parte esterne al PNRR come l’uscita dal carbone in Sardegna, che sarà realizzata attraverso due mega gasdotti, infrastrutture che hanno un orizzonte di vita di circa 50 anni , e non puntando  su solare ed eolico come pure era possibile visto che sole e vento non mancano di certo nell’isola. Si segnala, comunque, che l’ARERA ha bocciato il piano di metanizzazione della Sardegna di Enura, ovvero Snam e Società Gasdotti Italia. Altri due miliardi il PNRR li investe nel biometano, altro gas che andrà trasportato per essere utilizzato come fonte energetica. Il gasdotto, insomma, è il vero centro della strategia italiana: il piano industriale di Snam s’è portato avanti destinando la metà dei 7,5 miliardi di euro in investimenti previsti tra 2020 e 2024, in modo da procedere alla sostituzione e allo sviluppo degli asset secondo standard compatibili anche con l’idrogeno. Ad oggi la società stima che oltre il 70% dei tubi dei propri metanodotti siano pronti a trasportare  idrogeno. Il problema è che l’idrogeno rappresenta una tecnologia in larga parte acerba e costosa, oltre che inquinante: a breve sarà forse possibile utilizzarlo come fonte di energia solo per grandi complessi industriali, il che rende poco meno di una boutade i 530 milioni stanziati per la ricerca sul suo utilizzo nel trasporto stradale e ferroviario.

Fonte: Il Fatto Quotidiano – Marco Palombi (pag. 11)