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Prezzi gas, la Russia sotto accusa

News internazionali
3 luglio 2021

Prezzi del gas in Europa ai livelli più alti da 13 anni e Russia ancora una volta nel mirino. Secondo il Tavolo della Domanda di Confindustria, che ha lanciato oggi un appello al Governo, Mosca starebbe “limitando i flussi in export”. Analogamente, l’ad del Tso gas ucraino, Sergiy Makogon, ha detto ieri al “Financial Times” che la carenza di approvvigionamenti all’Europa è “un problema creato artificialmente” da Gazprom, che starebbe “ricattando” Ue e Usa per ottenere il via libera al controverso raddoppio del gasdotto Nord Stream. L’accusa è stata immediatamente respinta dal colosso russo, che sempre ieri ha pubblicato i dati sulle esportazioni di gas al di fuori della Csi nella prima metà del 2021 indicando un volume di 99,9 miliardi di mc, “vicino al record storico per il semestre di 101,2 mld mc” e in crescita del 25,7% nei confronti dei primi sei mesi 2020. In particolare, informa una nota di Gazprom Export, a fronte di una produzione del gruppo nel semestre ammontata a 260,8 mld mc, le esportazioni sono salite verso tutti i principali mercati: Turchia +209,3%, Germania +43,3%, Italia +14,1%, Francia +15,1%, Romania +264%, Polonia +18,6%, Bulgaria +42,6%, Serbia +103%, Grecia +24%. E anche l’export verso la Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia “ha continuato a crescere”, conclude la nota. I dati, tuttavia, si confrontano con quelli del periodo “nero” della pandemia. Inoltre, nonostante la forte richiesta e le manutenzioni previste sui gasdotti Yamal-Europe e Nord Stream, Gazprom non ha prenotato capacità aggiuntiva sui gasdotti ucraini all’ultima asta mensile, con l’effetto che a luglio le forniture di gas russo all’Europa saranno di fatto ridotte di 2 mld mc. Le prospettive, peraltro, non appaiono incoraggianti, dato il basso livello degli stoccaggi e il continuo aumento del prezzo della CO2 che favorisce il passaggio dal carbone al gas nella generazione elettrica.

Fonte: Quotidiano Energia