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Idrogeno, gli atenei torinesi insieme per ricerca e innovazione

News nazionali
6 luglio 2021

Gli Atenei torinesi danno il via a un patto per lo sviluppo dell'idrogeno. Questa mattina, il Politecnico e l'Università degli Studi di Torino hanno firmato un accordo di coopetizione sul tema dell'idrogeno, al fine di cooperare per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative e offrire supporto alle iniziative già in atto sul territorio, come quella legata alla costituzione di un Polo Nazionale per la Ricerca sull'Idrogeno, promossa dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino. L'accordo non fa altro che rafforzare un impegno comune già in atto da tempo, reso evidente dai molti progetti finanziati dall'Unione europea e in particolare attraverso la piattaforma “Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking – Fch Ju”, un partenariato pubblico-privato a sostegno delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico tese a liberare il potenziale dell'idrogeno come vettore energetico. Da anni, i due atenei sono impegnati nella ricerca e nell'innovazione sul tema. Sono in corso da tempo studi sulla produzione di idrogeno per elettrolisi dell'acqua, con tecnologie termochimiche e da biomasse, ma anche studi sull'uso dell'idrogeno per la sintesi di idrocarburi mediante idrogenazione della CO2, attraverso lo sviluppo di catalizzatori avanzati altamente selettivi. Dal punto di vista geologico, sono in atto ricerche per l'identificazione di siti per lo stoccaggio di grandi quantità di idrogeno. L'Università di Torino, in particolare, sta coordinando il progetto HyCare, per lo sviluppo di un sistema di stoccaggio di idrogeno basato su idruri, integrato con elettrolizzatori e celle a combustibile, che lo impieghi come stabilizzatore di reti elettriche basate sulle energie rinnovabili. Si tratta di una delle prospettive di utilizzo di maggior interesse a livello internazionale, perché permetterebbe di utilizzare l'idrogeno in sistemi di accumulo energetico per grandi taglie e lunghe durate. Il Politecnico di Torino sta invece coordinando il progetto Remote, finanziato da Horizon2020 e condotto insieme a dieci partner europei, con l'obiettivo di dimostrare la sostenibilità economica e tecnica di sistemi di stoccaggio dell'energia basati sulla tecnologia a idrogeno, combinata con elettrolizzatori che convertono l'energia in eccesso prodotta da sistemi di energia rinnovabile in idrogeno. Quest'ultimo, riconvertito in potenza elettrica da celle a combustibile, permetterebbe di superare il problema dell'intermittenza, tipico di fonti come l'eolico e il fotovoltaico. In particolare, nell'ambito del progetto Remote, tre progetti collocati in microreti o off-grid, situati in Norvegia, Grecia e Spagna, sono attualmente in fase dimostrativa.

Fonte: Staffetta Quotidiana