Il 28 maggio la Germania ha pubblicato l'elenco dei 62 progetti candidati a ricevere i finanziamenti del programma europeo Ipcei dedicato all'idrogeno. Nel frattempo, sono usciti anche alcuni nomi delle 50 aziende selezionate per la parte italiana dell'Ipcei. Montello ha fatto sapere di essere rientrata nella lista, mentre, in due diverse audizioni alla Camera, Enel ha detto che sono stati selezionati i suoi elettrolizzatori nelle raffinerie Eni e Saras e Italgas ha spiegato i dettagli del progetto selezionato nell'Ipcei di “comunità energetica a idrogeno”. Ma il quadro è tutt'altro che completo. In questa fase, l'agenzia tedesca per l'energia Dena, supportata da altre istituzioni europee, dovrà costruire una lista unitaria dei progetti – lo “chapeau document” - che verranno finanziati nell'ambito del programma europeo. In Italia la procedura fa capo alla DG Politiche industriali del Mise e, in particolare, alla divisione Politiche europee, e alla DG per la tutela della proprietà industriale. A un mese dalla prima richiesta della Staffetta, dopo un rimpallo tra DG e ufficio stampa, dell'elenco completo ancora non si sa nulla. Riproponiamo allora la domanda che ci facevamo a fine maggio: visto che Berlino ha scoperto le carte e, aggiungiamo ora, anche le aziende italiane non sembrano avere problemi a parlare dei loro progetti rientrati nell'Ipcei, che cosa aspetta il ministero dello Sviluppo economico a rendere noto l'elenco dei progetti?

Fonte: Staffetta Quotidiana