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Le incognite sulla Sardegna

News nazionali
8 luglio 2021

L’arrivo della primavera/estate sembrava poter essere un momento cruciale per il destino energetico della Sardegna. Su metanizzazione e phase-out del carbone, in particolare, erano attese novità importanti. Ma la realtà ha, almeno in parte, tradito le aspettative. Sul fronte gas, in aprile doveva arrivare il secondo studio Rse, volto a verificare la fattibilità dei singoli tratti di rete regionale. Ancora non se ne vede traccia. Entro giugno doveva arrivare il Dpcm previsto dal DL Semplificazioni bis contenente l’individuazione “delle infrastrutture per il trasporto del Gnl in Sardegna”. Anche di questo per ora non c’è traccia. A quanto appreso da QE, la Regione starebbe spingendo per inserire la dorsale di Enura. Sotto questo profilo, a sparigliare ulteriormente le carte arriva il piano Enel per l’isola, illustrato ieri al Governatore Christian Solinas dal direttore Italia del gruppo, Carlo Tamburi. Una strategia in cui sembra scomparire l’idea di riconvertire a gas la centrale del Sulcis. E che punta anzi a “un’Isola verde, a emissioni nette pari a zero” entro il 2030. Quindi senza gas in assoluto. Secondo alcuni potrebbe essere solo una mossa per cercare di ottenere da Terna qualcosa in più rispetto ai 550 MW complessivamente fissati come target per il termoelettrico sardo. Vedremo. Intanto, Terna prova ad anticipare al 2027 il completamento del tratto Sicilia-Sardegna del Tyrrhenian link, prospettando una prima tranche da 500 MW “tra il 2025 e i primi mesi del 2026”. Ma in queste condizioni la chiusura delle centrali non potrà che avvenire progressivamente, anche perché inizialmente il collegamento sarà con la sola Sicilia, a sua volta connessa al Continente solo nel 2028, e solo allora è prevista la totale dismissione. Il tutto sempre che arrivino i 550 MW a gas. Un bel rompicapo

Fonte: Quotidiano Energia