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Idrogeno, la normazione tecnica al lavoro

News nazionali
15 luglio 2021

Approfondire le modalità di azione della normazione tecnica relativa alla filiera dell’H2 e le sfide che vanno affrontate affinché il vettore energetico possa diventare centrale nel processo di transizione. Sono gli spunti emersi nell’incontro online “Idrogeno: la parola al mondo della normazione tecnica”, a cui hanno partecipato i presidenti della commissione Uni/ct 056 e del sottocomitato Iso Tc 22/sc 41, rispettivamente Paola Comotti e Flavio Merigo. L’evento è stato organizzato da In Fieri e Mirumir in vista della manifestazione Hese (Hydrogen energy summit&expo) che si terrà a Bologna tra il 6 e l’8 ottobre. I relatori hanno cominciato illustrando la divisione delle competenze normative sul tema. A livello internazionale gli organismi che si interessano esclusivamente dell’idrogeno sono 2: il comitato tecnico Iso/tc 197 "Hydrogen technologies" e il Cen/Clc/Jtc 6 “Hydrogen in energy systems”. Il primo analizza sistemi e dispositivi per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto, la misurazione e l'utilizzo. Il secondo, che agisce solo in ambito europeo, ha uno scopo trasversale, che include la terminologia, la garanzia di origine, le interfacce, la gestione operativa, i problemi rilevanti di sicurezza e la formazione. A questi, è stato sottolineato in seguito, si affianca la commissione Uni, composta da esperti di vari settori, che partecipa attivamente ai lavori e ha il compito di formare la posizione nazionale nei confronti delle nuove norme. Il sottocomitato 41, come puntualizzato dal presidente Merigo, tratta invece l’uso dei carburanti gassosi in automotive e dei connettori che servono per il rifornimento. Le domande dei giornalisti hanno poi stimolato il dibattito sulle sfide che l’H2 dovrà affrontare per accrescere la propria importanza sul mercato, a cominciare dal trasporto. In riferimento allo spostamento di una miscela con idrogeno al 30%, Merigo ha precisato che “nei nostri metanodotti si può già fare e non sono stati rilevati problemi. Chiaramente più la percentuale aumenta e più servono delle analisi”.

Fonte: Quotidiano Energia