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Intesa sul clima, la spinta di Italia e Usa. Ma è scontro su emissioni e carbone

News internazionali
24 luglio 2021

Due no e 5 sì. Ma quella coppia di articoli bocciati e cancellati dal comunicato finale del G20 Ambiente Clima ed Energia. A niente sono valse le trattative dell’ultima ora condotte da John Kerry e Roberto Cingolani. Una pattuglia di Paesi, guidata da Cina, India, Brasile e Russia, è stata irremovibile. E piuttosto che nessun accordo si è preferito incassare un accordo incompleto. Lo scontro si è consumato sulla proposta di accelerare i tagli alle emissioni di CO2 in modo da non superare gli 1,5 gradi di innalzamento delle temperature. Uno sforzo ritenuto da questi paesi troppo oneroso per le rispettive economie. L’altro stop è stato imposto al pensionamento del carbone. La Ue e gli usa avrebbero voluto fissare una data molto vicina per l’addio, ma produttori e grandi consumatori hanno frenato. Non si tratta però di sconfitta senza appello: i ministri hanno rimandato questi due punti controversi al G20 dei capi di Stato e di governo. La delusione per i due o non deve offuscare i buoni risultati ottenuti nel vertice a guida italiana che Cingolani ha rivendicato <<Per la prima volta i Paesi del G20 hanno riconosciuto che clima ed energia sono strettamente correlati e anche le delegazioni più restie al cambiamento hanno dimostrato di voler agire contro il riscaldamento globale, ma con tempi diversi rispetto a quelli che avremmo auspicato>>. Per esempio mantenendo la frase degli accordi di Parigi riguardo al riscaldamento e rinnovando la promessa di aiutare la transizione ecologica dei Paesi in via di sviluppo. C’è stata inoltre la conversone green di giganti petroliferi come l’Arabia Saudita.

Fonte: La Repubblica – Luca Fraioli (pag. 2)