Il principe saudita Mohammad Bin Salman Al Saud, secondo in successione del re saudita Salman, ha incontrato il presidente Trump alla Casa Bianca la settimana scorsa. I dossier che a lui fanno capo sono tanti e complicati: innanzitutto è lui a essere il titolare del Dicastero della Difesa e quindi è sua la responsabilità della guerra scatenata dalla coalizione saudita nello Yemen contro i ribelli sciiti Houthi. Ma, soprattutto, a lui fa capo la supervisione dell’intera politica energetica del Paese ed è in questa veste che ha ribaltato la strategia adottata dal 2014 in poi, arrivando a sottoscrivere lo storico accordo tra paesi Opec e non Opec per fare risalire i prezzi del petrolio, ridotti dall’eccesso di offerta. Sul fronte interno, a lui si deve l’ambizioso piano “Vision 2030” con il quale si punta ad uscire dalla dipendenza dal petrolio, a cui si deve l’85% dei ricavi di esportazione.
Fonte: Corriere della Sera, L’Economia – Stefano Agnoli (pag. 8)
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