Prezzi petroliferi ancora in leggero ribasso ieri sulla scia di previsioni di un appesantimento delle scorte Usa (le stime verranno rese note oggi pomeriggio); a favorire le vendite hanno contribuito anche la debolezza di Wall Street e il rafforzamento del dollaro. Così ieri durante la seduta il Brent e il Wti hanno perso poco meno dell’un per cento, con il secondo sceso momentaneamente sotto la soglia psicologica dei 50 dollari. L’attenzione del mercato comunque è sempre rivolta all’Opec e alle sue strategie per cercare di contenere l’offerta e sostenere le sempre deboli quotazioni del barile. Ieri le notizie di maggior rilievo sono giunte dal Baghdad e da Caracas. In particolare, il ministro venezuelano per il petrolio, Eulogio Del Pino, ieri a Mosca nell’ambito di una serie di incontri con i ministri di alcuni grandi Paesi produttori, ha ricordato che il suo Paese ha proposto che anche il Paesi non-Opec contribuiscano al piano di riduzione produttiva con un taglio complessivo di 400-50omila barili al giorno. La proposta verrà analizzata durante il prossimo vertice ufficiale del Cartello fissato a Vienna per fine novembre. Quanto all’Iraq, il Paese appoggia la strategia Opec, ma sta cercando di preservare i propri livelli produttivi chiedendo al Cartello degli esportatori esenzioni simili a quelle ipotizzate per Iran, Libia, Nigeria, in quanto il proprio settore e più in generale la propria economia sta soffrendo gli effetti delle spese necessarie per portare avanti la guerra contro l’Isis.
Fonte: Il Sole 24 Ore – Finanza & Mercati – red. (pag. 30)
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