Fra settembre e ottobre tornerà a uscire petrolio e gas dal giacimento di Kashagan nelle acque territoriali del Kazakhstan. All’inizio saranno 140 mila barili al giorno ma a regime la produzione arriverà a un milione e mezzo. Arriveranno risorse per il gruppo Eni, socio del consorzio con il 16,81% e si diversificheranno le fonti di approvvigionamento in un periodo in cui interi paesi rischiano di sparire dal mercato a causa di guerre e terrorismo. Macchinari e metalli speciali sono stati forniti da imprese italiane, Saipem ha posato le nuove tubature in sostituzione di quelle vecchie che non avevano retto al troppo zolfo contenuto nel greggio.
Fonte: La Stampa – Luigi Grassia (pag. 18)
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