Le scorte di petrolifere hanno ricominciato a salire ovunque. L’Arabia Saudita, il più potente e influente tra i Paesi Opec, ha ormai segnato il cammino per i prossimi mesi: al vertice del 25 maggio bisognerà sancire una proroga dei tagli produttivi. L’alternativa è che il gruppo si spacchi, dando il via ad una nuova guerra dei prezzi, potenzialmente ancora più spietata di quella che si è appena conclusa. Il ministro del Petrolio dell’Arabia Saudita dichiara a BloombergTv che i ragli proseguiranno “se le scorte saranno ancora sopra la media degli ultimi cinque anni”. La riduzione delle scorte petrolifere è sempre stata indicata come lo scopo primario dell’azione dell’Opec e dei suoi alleati. Ma Al Falih non aveva mai preso posizione in modo così netto sul tema. L’obiettivo di ricondurre le scorte a livelli accettabili sembra però impossibile da centrare in brevi tempi.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Finanza & mercati – Sissi Bellomo (pag. 31)
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