Il crollo del petrolio fa soffrire anche Saudi Aramco. Ma il colosso saudita non taglia: né la produzione, né la cedola. Nelle stesse ore in cui il Brent scendeva sotto i 30 dollari al barile, Riad ha confermato che manterrà la promessa di versare agli azionisti privati 75 miliardi di dollari di dividendi nel 2020. Negli ultimi dieci giorni la crisi sul mercato del petrolio, acuita dalla guerra dei prezzi tra Mosca e Riad, è già costata 140 miliardi di capitalizzazione alla compagnia saudita. Le forniture saliranno a 12,3 mbg ad aprile e si manterranno sugli stessi livelli anche a maggio. “Siamo a nostro agio col petrolio a 30 dollari e anche meno e potremo soddisfare le aspettative degli azionisti”, ha assicurato ieri il direttore finanziario di Aramco. Ma intanto la compagnia, a causa del coronavirus, ha ridotto il budget per gli investimenti: da 32,8 miliardi dell’anno scorso a 25-30 miliardi quest’anno. Per mantenere tutte le promesse ci sono probabilmente soltanto due strade: attingere alle casse dello Stato, oppure collocare altro debito sul mercato.
Fonte: Il Sole 24 Ore - Sissi Bellomo (pag. 17)
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