C'è un nervosismo crescente sul mercato del petrolio. Un nervosismo che non riguarda solo gli speculatori, che aprono e chiudono freneticamente posizioni, provocando oscillazioni record dei prezzi, ma anche i produttori. A un anno dal crollo del barile, il braccio di ferro tra Opec e shale oil non ha un vincitore. E rischia di fare solo sconfitti. L’agitazione più visibile è quella dei trader, che ad ogni barlume di notizia relativa al petrolio rispondono ormai con raffiche di ordini, in acquisto oppure in vendita, con una volubilità che si traduce in strappi violenti e livelli di volatilità che non si vedevano da un quarto di secolo.
Fonte: Il Sole 24 ore – Sissi Bellomo (pag. 2)
Gas, scatta la maxi speculazione. In Europa volatilità da Bitcoin
Gas come il Bitcoin, condizioni senza precedenti quelle in cui è precipitato il mercato, con i vertiginosi rincari del Gnl in Asia che hanno innescato un’ estrema volatilità sugli hub europeiIdrogeno verde anche per alimentare nuove centrali a gas
Fuori l’idrogeno blu, dentro l’idrogeno verde prodotto da fonti di energia rinnovabile.Recovery Plan, ecco le 47 linee d’azione
Il Piano da 179 pagine da 222,9 miliardi è stato consegnato in tarda serata alle forze politiche