L'accordo tra Eni e BP per la vendita per 20 anni dell'intera produzione del Gnl del progetto mozambicano Coral è un segnale interessante. Per Eni ma anche per il settore oil&gas in generale. La certezza di vendere il prodotto rende assai più concreta la decisione finale di investimento, già annunciata entro fine anno, sul progetto in Area 4, uno dei maggiori del gruppo nel paese insieme a quello in Area 1 con Anadarko. Se arriverà sarà in primo luogo un passo decisivo per i piani del gruppo, che potrà avviarsi a monetizzare una delle scoperte più importanti fatte negli ultimi anni, con la messa in produzione e con l'eventuale cessione di una quota. A riguardo, oggi il Financial Times, ha fatto notare che è il segno che il minibarile degli ultimi anni non ha reso impossibile investire in grandi progetti. In questo caso ai prezzi ancora bassi del greggio - pur in certa ripresa - si aggiungono le incertezze legate all'abbondanza di offerta globale di Gnl, il cui picco è atteso nel 2018.
Fonte: Staffetta Quotidiana
Sanzioni Usa e caso Navalny, Nord Stream 2 torna nel mirino
Doppio attacco al Cremlino, nel pomeriggio di ieri. Il primo è partito dalla Casa Bianca nelle ultimissime ore dell’amministrazione Trump, che ha sganciato il suo siluro finale sul Nord Stream 2UE, due bandi per progetti d’interesse comune
La Commissione europea ha aperto due call for applications per progetti nell'ambito delle reti intelligenti (“smart grids”) e delle reti per il trasporto della CO2 da far rientrare nel quinto elenco di progetti d'interesse comune &ndGas, scatta la maxi speculazione. In Europa volatilità da Bitcoin
Gas come il Bitcoin, condizioni senza precedenti quelle in cui è precipitato il mercato, con i vertiginosi rincari del Gnl in Asia che hanno innescato un’ estrema volatilità sugli hub europei