Il paese guidato da Enrique Pena Nieto ha come obiettivo un riscatto energetico green. I residui del cactus opuntia, di cui il fico d’India è la pianta più conosciuta, vengono utilizzati per produrre elettricità grazie ad un processo di digestione da cui si ottiene fertilizzante e biogas. A Città del Messico si contano fino a dieci tonnellate di residui al giorno da smaltire: un vero e proprio polmone verde con 2.800 ettari di terreno dedicati al fico d’India che corrono sulle pendici di un vulcano ormai spento. I residui della lavorazione vengono convogliati in un grande serbatoio dove sono macinati e miscelati con batteri. Dopo una digestione a 55 gradi la pianta diventa una sorta di fango ammendante e biogas per alimentare i generatori di energia elettrica. È un progetto importante e se i risultati saranno positivi, la produzione di biogas dai residui di fico d’India sarà estesa anche ad altri mercati in modo che il Messico possa raggiungere i propri obiettivi in materia di lotta all’inquinamento.
Fonte: ItaliaOggi – Maicol Mercuriali (pag. 11)
UE, due bandi per progetti d’interesse comune
La Commissione europea ha aperto due call for applications per progetti nell'ambito delle reti intelligenti (“smart grids”) e delle reti per il trasporto della CO2 da far rientrare nel quinto elenco di progetti d'interesse comune &ndGas, scatta la maxi speculazione. In Europa volatilità da Bitcoin
Gas come il Bitcoin, condizioni senza precedenti quelle in cui è precipitato il mercato, con i vertiginosi rincari del Gnl in Asia che hanno innescato un’ estrema volatilità sugli hub europeiIdrogeno verde anche per alimentare nuove centrali a gas
Fuori l’idrogeno blu, dentro l’idrogeno verde prodotto da fonti di energia rinnovabile.