Il governo iraniano ha approvato mercoledì le nuove formule contrattuali per l'estrazione di idrocarburi nel paese, per attrarre gli investimenti delle compagnie petrolifere occidentali dopo la revoca delle sanzioni nel mese di gennaio. Tuttavia, i funzionari iraniani non hanno rivelato i termini dei nuovi contratti, attesi da tempo dalle compagnie petrolifere internazionali, già presenti da prima delle sanzioni, quali Total, Eni e Royal Dutch Shell. I contratti sono stati al centro di una lotta tra il presidente Hassan Rouhani e una vasta area di conservatori che si oppongono all'influenza straniera. Il ministro del Petrolio Bijan Zanganeh ha proposto nuovi contratti che permettano alle compagnie petrolifere straniere di recuperare i loro costi e abbiano una durata fino a 20 anni. L'Iran ha intensificato la sua produzione di oltre 800.000 bep/g da dicembre, ma il paese ha bisogno di attrarre 130 miliardi di dollari per soddisfare il suo obiettivo di aumentare la sua capacità di produzione di idrocarburi a 5,7 milioni di barili al giorno entro la fine del 2020.
Fonte: Staffetta Quotidiana
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