I costi medi di approvvigionamento dei fornitori di gas Ue nel 2019 si sono ridotti di oltre 3 €/MWh nella gran parte dei Paesi Ue. Lo fa sapere l'agenzia per la cooperazione di regolatori europei Acer citando le proprie valutazioni preliminari, a precisando che la flessione è dovuta principalmente alle importazioni record di Gnl, alle robuste importazioni da Russia e Norvegia e all'elevato riempimento degli stoccaggi già all'inizio della stagione delle iniezioni. Per il 2020 è previsto un ulteriore calo per gli effetti depressivi sulla domanda e prezzi del Covid. Tra gli altri risultati dalla valutazione preliminare, cui seguirà in settembre il consueto market monitoring, Acer evidenzia una convergenza che resta decisa tra i costi di approvvigionamento nella gran parte degli Stati membri, anche se in alcuni il calo è avvenuto in tempi diversi portando a un aumento dei differenziali col Ttf olandese, specialmente nei mercati meno integrati e diversificati e più dipendenti dai contratti di lungo termine. Nel complesso, rimarca Acer, i prezzi più elevati si sono registrati nelle regioni Centro Orientali, Sud-Sudorientali e del Mediterraneo, mentre quelli più bassi negli hub continentali più liquidi, soprattutto quelli maggiormente esposti ai flussi di Gnl. In generale i fattori alla base del permanere dei differenziali tra paesi sono le forniture marginali e il riflesso nei prezzi delle opportunità di mercato. Questi ultimi risentono a loro volta di altri fattori come il livello di concorrenza, i costi di trasporto, i meccanismi di approvvigionamento prevalenti e la struttura del mercato.
Fonte: Staffetta Quotidiana
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