La compagnia va controcorrente rispetto alle altre major, che hanno rinunciato a esplorare nell'area anche considerando che la produzione raggiungerà il punto di pareggio solo con il petrolio a 55 dollari al barile, un livello ben più alto delle quotazioni attuali. Il Cane a sei zampe aprirà presto i rubinetti della piattaforma petrolifera offshore più settentrionale del mondo, il Goliat. Il giacimento nel Mare di Barents, quasi 300 miglia a nord del circolo polare artico, frutterà a Eni un flusso di 100mila barili al giorno.
Fonte: Milano Finanza
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