Le big oil company guardano al futuro investendo nelle rinnovabili, ma gli utili per il momento arrivano ancora dagli idrocarburi. La stessa Eni ha avviato il suo percorso lungo la via della transizione energetica ma ci vorrà ancora tempo e in assenza di una legislazione che metta fuori gioco le fonti più inquinanti come il carbone, il conto economico non può che basarsi ancora sul petrolio e sul gas. Nei primi nove mesi del 2017, rispetto all’anno precedente, Eni ha conseguito un utile operativo quasi quadruplicato, un risultato netto in aumento di oltre 700 milioni e un flusso di cassa operativo in netta crescita. Nel complesso i barili di petrolio al giorno estratti sono saliti del 3,7% nel corso dei primi nove mesi, con un’accelerazione nel terzo trimestre risultata superiore del 5% rispetto al terzo trimestre di un anno fa. Il peso del gas estratto rimane superiore a quello del petrolio con un rapporto 60 a 40, ma nell’ultimo trimestre c’è stato un pareggio dovuto allo sfruttamento del giacimento di greggio scoperto al largo delle coste del Messico.
Fonte: La Repubblica – Luca Pagni (pag. 25)
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