Dopo Israele anche Cipro si prepara ad esportare gas attraverso l’Egitto, una mossa che rafforza ulteriormente l’aspirazione del Cairo a diventare hub energetico nel Mediterraneo orientale, a scapito della Turchia. È stato il ministro dell’energia cipriota Lakkotypis a rivelare che Nicosia potrebbe raggiungere un accordo nelle prossime settimana per vendere la produzione di Aphrodite a impianti egiziani di gas naturale liquefatto. Il giacimento in questione, scoperto nel 2011, non è stato ancora sviluppato perché le sue riserve sono troppo limitate per giustificare la realizzazione di infrastrutture di trasporto. Lo scenario è cambiato grazie al successo delle esplorazioni di Eni e Totale che questo mese hanno individuato risorse promettenti nel pozzo Calypso 1. La tensione nell’area è alle stelle: la nave da perforazione italiana Saipem 12.000 è bloccata dal 9 febbraio al largo di Cipro, dove la Turchia sta effettuando esercitazioni navali militari. Nicosia ha anche siglato l’intesa a sostegno di EastMed, pipeline che collegherebbe Israele all’Italia, passando per Cipro e Grecia. Ma per Aphrodite ci sono una serie di fortunate coincidenze. A controllare il giacimento sono le stesse società coinvolte nello sfruttamento di Tamar e Leviathan al largo di Israele e che hanno appena sottoscritto un contratto decennale per cedere gas all’egiziana Dolphinus Energy.
Fonte: Il Sole 24 Ore – Sissi Bellomo (pag. 7)
Sanzioni Usa e caso Navalny, Nord Stream 2 torna nel mirino
Doppio attacco al Cremlino, nel pomeriggio di ieri. Il primo è partito dalla Casa Bianca nelle ultimissime ore dell’amministrazione Trump, che ha sganciato il suo siluro finale sul Nord Stream 2UE, due bandi per progetti d’interesse comune
La Commissione europea ha aperto due call for applications per progetti nell'ambito delle reti intelligenti (“smart grids”) e delle reti per il trasporto della CO2 da far rientrare nel quinto elenco di progetti d'interesse comune &ndGas, scatta la maxi speculazione. In Europa volatilità da Bitcoin
Gas come il Bitcoin, condizioni senza precedenti quelle in cui è precipitato il mercato, con i vertiginosi rincari del Gnl in Asia che hanno innescato un’ estrema volatilità sugli hub europei